«Opere»
Edizione delle «Opere» di Matteo Maria Boiardo
con l’alto patronato del Presidente della Repubblica
Intenti
Il Centro Studi Matteo Maria Boiardo di Scandiano nel 2009 si è fatto promotore di un’edizione completa delle opere di Boiardo, da lungo tempo attesa dal mondo della cultura italiana ed europea. Oltre alle opere più note, la collana edita da Interlinea comprende anche quelle mai pubblicate o apparse in stampe oggi di difficile reperimento. Tutti i testi sono in edizione critica e commentata (con traduzione a fronte se latini), curati da alcuni dei più importanti studiosi di Boiardo.
Comitato organizzatore (2009)
Angelo Giovannetti, Sindaco del Comune di Scandiano e Nadia Lusetti, Assessore alla cultura del Comune di Scandiano, un rappresentante della Fondazione Manodori, Maurizio Festanti in rappresentanza del Comune di Reggio Emilia, Lanfranco Fradici in rappresentanza della Provincia di Reggio Emilia; in rappresentanza del Centro Studi Matteo Maria Boiardo: Giuseppe Anceschi, Antonia Tissoni Benvenuti, Andrea Canova, Tina Matarrese, Elio Monducci, Cristina Montagnani, Giorgio Montecchi, Gino Ruozzi, William Spaggiari, Paola Vecchi, Gianni Zambelli.
Comitato scientifico
Antonia Tissoni Benvenuti, Riccardo Bruscagli, Andrea Canova, Stefano Carrai, Tina Matarrese, Cristina Montagnani, Paola Vecchi, Tiziano Zanato.
Caratteristiche editoriali
Formato cm 15×21 in brossura cucita artigianalmente, con copertina in cartoncino e sovraccopertina in carta pregiata, pagine interne stampate su carta avoriata di alta qualità, acid free. Possibilità di una tiratura delle opere in edizione rilegata rigida su richiesta.
Condizioni per gli enti sostenitori
Enti pubblici e privati che desiderino sostenere la pubblicazione degli opera omnia boiardeschi potranno scegliere le modalità più adatte, comparendo in un apposito spazio editoriale, con possibilità di personalizzazione e tirature riservate.
Piano dell’opera
I. Pastoralia, Carmina, Epigrammata
a cura di Stefano Carrai e Francesco Tissoni (2010)
Della prima attività letteraria di Boiardo, sotto il segno umanistico, esiste la benemerita edizione Solerti (1894), ma solo di recente i Pastoralia hanno ricevuto adeguate e moderne cure critiche per merito di Stefano Carrai (1996). Per quanto riguarda Epigrammata e Carmina, si tratta di un’edizione innovativa rispetto al passato, a cura di Stefano Carrai e di Francesco Tissoni
II. Vita di alcuni electi capitani (da Cornelio Nepote)
a cura di Fabio Romanini (2020)
Il primo volgarizzamento di Boiardo per Ercole d’Este, all’insegna dell’institutio principis, come lo saranno anche molti dei successivi, è stato pubblicato con criteri ormai sorpassati all’inizio del Novecento. Del tutto nuova sarà l’edizione di Fabio Romanini, accompagnata da uno studio linguistico.
III. Amorum libri tres
a cura di Tiziano Zanato (2012)
Il più bel canzoniere del Quattrocento si leggeva nell’edizione Mengaldo (1962); da circa un decennio gode di nuova fortuna per merito di Tiziano Zanato, che ripropone qui il testo con un commento ricco di nuove acquisizioni.
IV. Asino d’oro (da Apuleio)
a cura di Matteo Favaretto (2021)
A lungo si è discusso se questa traduzione, di cui conosciamo una stampa del 1518, fosse opera di Matteo Maria o del nonno di lui, Feltrino. Ha fatto chiarezza sull’argomento uno studio di Edoardo Fumagalli (1988); Matteo Favaretto ha curato l’edizione integrale del testo, mai apparso in edizione moderna.
V. La pedìa de Cyro (da Senofonte)
a cura di Valentina Gritti (2014)
Del testo, inedito, si conosceva una sola testimonianza manoscritta; sulla scorta di un nuovo testimone, Valentina Gritti ne ha curato l’edizione critica corredata di un commento linguistico.
VI-VII. Inamoramento de Orlando
a cura di Andrea Canova (di prossima pubblicazione)
L’edizione dell’Inamoramento de Orlando, a cura di Antonia Tissoni Benvenuti e Cristina Montagnani (1999), ha restituito al capolavoro boiardesco la sua forma linguistica e lo ha dotato di un ricco commento. L’edizione curata da Andrea Canova proporrà una revisione del testo e un nuovo apparato esegetico.
VIII. Historia imperiale (attribuita a Ricobaldo, tradotta da Matteo Maria Boiardo)
a cura di Andrea Rizzi e Antonia Tissoni Benvenuti (2019)
Questo testo, che a lungo ha suscitato discussioni tra gli studiosi, divisi tra chi lo vuole originale e chi traduzione di un’opera perduta di Ricobaldo, è stato parzialmente pubblicato (2008) da Andrea Rizzi, con apparato esegetico in inglese, nella collana «Fonti per la storia medievale» dall’Istituto storico italiano per il Medioevo. Se ne offre qui per la prima volta l’edizione integrale.
IX. Pastorale, Carte de Triomphi
a cura di Cristina Montagnani e Antonia Tissoni Benvenuti (2015)
Le egloghe volgari, ricchissime di allusioni storico-politiche sotto il velame pastorale, e i cosiddetti Tarocchi, notevole esempio di letteratura d’intrattenimento di alto livello, pur editi di recente (rispettivamente 2005 e 1993), offrono molti spunti per una nuova lettura e riproposizione al pubblico. Cristina Montagnani e Antonia Tissoni Benvenuti ne offrono una nuova edizione critica e commentata.
X. Hystoria (da Erodoto)
a cura di Margherita Centenari, Elisa Curti e Valentina Gritti (di prossima pubblicazione)
L’ultimo volgarizzamento boiardesco è, tranne che per una piccola parte (1994) inedito; se ne offrirà qui l’edizione integrale e commentata.
XI. Timone, Orphei tragoedia (attribuibile)
a cura di Mariantonietta Acocella e Antonia Tissoni Benvenuti (2009)
Non esisteva un’edizione critica e adeguatamente commentata della commedia lucianea di Boiardo, che è un testo di grande rilievo, uno dei primi tentativi, sulla scena ferrarese, di prescindere da una linea teatrale esclusivamente plautina. Ne ha curato l’edizione Mariantonietta Acocella, mentre Antonia Tissoni Benvenuti si è occupata della Orphei tragoedia, dimostrandone la probabile attribuzione a Boiardo.
XII. Lettere
a cura di Tina Matarrese (di prossima pubblicazione)
Delle lettere, pubblicate con tutti gli altri documenti boiardeschi nell’edizione curata da Elio Monducci e Gino Badini (1994), verrà riproposto il testo, corredato di un commento storico linguistico a cura di Tina Matarrese.
Le Opere di Boiardo sono fiancheggiate dalla serie «La biblioteca di Boiardo»; qui sono già apparse l’edizione critica e commentata della Spagna ferrarese, a cura di Valentina Gritti e Cristina Montagnani (2009), e l’edizione critica del Canzoniere Costabili, a cura di Gabriele Baldassari (2012). Di prossima pubblicazione l’edizione critica de Le Fatiche de Hercule, a cura di Caterina Brandoli, Tina Matarrese e Amalia Mondino.
Presentazione dell’iniziativa
Identità nazionale e letteratura: un rapporto non sempre semplice in un paese che, come l’Italia, ha a lungo stentato ad affermarsi, appunto, come nazione. In qualche modo è stata la letteratura, negli anni bui delle dominazioni straniere, a fornire una parvenza di unità a un popolo tragicamente prossimo al «volgo disperso» di manzoniana memoria. Ma proprio la forte affermazione ideologica successiva all’Unità d’Italia ha fatto sì che le esperienze letterarie locali, in varia misura periferiche rispetto a una linea maestra, magari arbitrariamente tracciata, venissero di fatto cassate dalla memoria collettiva, spesso anche da quella dei dotti. Ecco perché mi piace qui ricordare, se pure velocemente, le ‘glorie’ scandianesi sacrificate sull’altare di un’Italia unita e purtroppo destinata a intrattenere con le sue periferie rapporti troppo spesso conflittuali: Boiardo, in primis, ma molti altri dopo di lui. Il grande scienziato e biologo Lazzaro Spallanzani; il cardinale Sebastiano Pighini, presidente di tutti i tribunali ecclesiastici romani, ‘dignità’ mai concessa ad altri prima di lui; Sebastiano Corrado, lettore umanista in Bologna; l’altro cardinale Domenico Toschi, con fama di mancato papa in luogo di Paolo V Borghese; Cesare Magati, medico a Padova e frate; il medico e naturalista Antonio Vallisneri, la cui Opera omnia è pure in corso di pubblicazione con apporti scandianesi, ispiratore di Spallanzani; Laura Bassi, dotata di «sommo genio e talento per le scienze», attiva e celebrata in Bologna come antesignana di un pur generico femminismo; e, sul crinale fra Sette e Ottocento, Bonaventura Corti, fisico insigne; lo scandianese acquisito Giambattista Venturi, scienziato, poligrafo, letterato, politico, autore di una bellissima, davvero esemplare Storia di Scandiano. E ancora, tornati sul terreno della letteratura in senso stretto, Antonio Panizzi, altro scandianese di elezione, che, esule in terra britannica, fu il primo a strappare dalle tenebre delle riscritture il capolavoro boiardesco; per chiudere infine, con sommesso pudore, sul nome di Giorgio Prodi, medico, filosofo e semiologo, che proprio a Spallanzani ha dedicato tante fatiche di ricerca e di scrittura. Forse peggiore di tutti fu il destino per lungo tempo toccato al Boiardo: ignorato, emendato, persino tradotto in toscano già durante il Cinquecento, in un vano quanto irragionevole sforzo di ricondurlo a una qualche ‘norma’, nella prospettiva di una unificazione, se non politica almeno letteraria, del nostro paese. Ma oggi, alla luce di avvenimenti anche drammatici, che si giocano su scacchiere ben diverse da quelle, in fondo amabili, della letteratura, sappiamo che non può, non deve esistere un’idea di nazione che non sia capace di confrontarsi con le identità locali, con le tradizioni anche periferiche della propria cultura. È quindi con soddisfazione che facciamo anche nostra l’idea di un’edizione ‘scandianese’ delle opere di Matteo Maria Boiardo, un’edizione che, quanto a rigore scientifico e prestigio dei curatori, non ha nulla da invidiare a una che si fregi, giustappunto, dell’appellativo di nazionale, ma che si propone di riaffermare la dignità di tutte quelle ‘piccole patrie’ che fanno grande una Nazione, unito un Paese.
Romano Prodi
Presidente della Fondazione per la collaborazione fra i popoli